Mondiali 2018: la Francia si laurea campione dopo una vittoria combattuta. Questa è la prima immagine che ricorderemo di questo Mondiale. Un'immagine che in realtà funge da facciata. Dietro questo splendido trofeo si celano pettegolezzi che, tra le altre cose, vanno contro il popolo francese. Per questo motivo, la mostra "Calcio in guerra" metterà in luce le questioni socio-politiche nascoste dietro la dimensione unificante di questo sport.
Vecchie battaglie riaccese
La Germania assassinata agli ottavi, la Russia sconfitta ai quarti di finale, l'Inghilterra che raggiunge la semifinale (un posto di prim'ordine) e la Francia incoronata dal successo. Inutile dire che è una sensazione di déjà vu, di oltre 70 anni fa. Una specie di Seconda Guerra Mondiale, a quanto pare.
Ma non è tutto. Lo sport è anche un'opportunità per vendicare i caduti, soprattutto dopo la sconfitta della Francia nel 1870 (la guerra tra Francia e Prussia). Oggi, i soldati francesi sono costantemente pronti a scendere nel loro nuovo campo di battaglia: questo campo verde con una porta a ciascuna estremità. Le loro armi? Gambe muscolose, cariche di polvere da sparo e pronte a sparare.
Sebbene la mostra miri a ravvivare le tensioni placate, il calcio rimane uno strumento efficace per la riconciliazione. In effetti, è difficile immaginare giocatori che corrono in campo pensando ai loro antenati già caduti, quando la chiave ora è il successo, la fortuna e le emozioni forti.
Informazioni pratiche:
- Museo della Guerra 1870
- Luogo del 2 dicembre 1870 28140 Loigny-la-Bataille
- fino al 31 ottobre 2018
- Prezzo intero: € 5,50 Prezzo ridotto: € 2,50